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LE GARANZIE

Collezionisti, esperti e semplici appassionati d’orologeria conoscono molto bene il valore degli orologi forniti di garanzie, al punto che il corredo completo, il cosiddetto “box & papers”, può rappresentare una condizione necessaria all’acquisto dell’orologio, specialmente se si tratta di orologi Rolex usati e vintage.
In questo  modo, oltre ad assicurare il proprio oggetto prezioso e incrementare il prestigio dell’investimento, si ottengono anche importanti informazioni sul passato dell’oggetto, specialmente se si tratta di pezzi vintage o d’epoca.
Le più importanti maison produttrici di orologi - Rolex, Patek Philippe, Franck Muller, il gruppo Richemont, il gruppo Swatch, Corum, Eberhard & Co.,Tag Heuer, Tudor, Zenith, Chronoswiss, Breitling, Hublot, Alain Silberstein, Universal Génève, ecc.. - contribuiscono ad accrescere il valore delle garanzie sia specificandone l’istituzionalità che curandone la realizzazione, così da fornire un documento che sia allo stesso tempo rigoroso e attraente, per alcuni addirittura un culto.

GARANZIE ROLEX

Gli inizi

Le garanzie del marchio Rolex meritano una sezione a parte, soprattutto per quanto riguarda la loro datazione e le modifiche che hanno riportato negli anni.
Nonostante le primissime garanzie rilasciate dalla casa coronata non siano di semplice reperibilità, è possibile averne alcuni esempi grafici, utili sia a comprendere l’importanza storica delle certificazioni che le evoluzioni subite nel corso degli anni.

Anni ’30

Uno dei primi modelli di garanzia Rolex consultabili risale al 1934 ed è rilasciato dall’Official Controlment Offices for the rating of watches istituito nelle città di Bienne, La Chaux-de-fonds, Le Locle e St-Imier in Svizzera. Il documento è numerato e riporta il numero di movimento dell’orologio, il modello (in questo caso Prince Impérial) e alcune caratteristiche tecniche.
In fondo alla pagina  è riportato il timbro del Contrôle officiel de la marche des montres e sulla destra la data e la firma del direttore.
Sul retro della garanzia è illustrato il regolamento che l’organo di controllo svizzero segue per sottoporre gli orologi a test di qualità e precisione. Per alcuni orologi è addirittura prevista una sigla aggiuntiva “Especially good time results”.

Anni ‘40

Risale all’8 luglio 1943 un altro esempio di garanzia Rolex relativo al Lotto 311 (referenza 3525) detto “Monoblocco”. A questo orologio è legata una storia molto particolare poiché il suo possessore, il Caporale Clive James Nutting, l’ha ricevuto (con possibilità di saldarlo dopo la guerra)  mentre era prigioniero nello Stalag Luft III, un campo di prigionia tedesco di massima sicurezza.
L’orologio comprende una ricevuta originale con indicato il numero di referenza e il numero di cassa, la garanzia originale numerata e una corrispondenza d’importanza storica tra il Caporale Nutting e il fondatore della Rolex Hans Wilsdorf.
Il certificato del 1943 riporta il numero di cassa dell’orologio e ne garantisce la perfezione tecnica in tutte le sue parti.

Anni ‘50

Negli anni Cinquanta Rolex rilascia garanzie di grandi dimensioni, strutturate come un libretto a più pagine. La garanzia vera e propria occupa la parte centrale del libretto dove, in uno spazio apposito, si inserisce a penna il numero di serie dell’orologio. Le altre pagine contengono le principali caratteristiche tecniche della casa produttrice (per esempio la cassa water-resistant Oyster) e alcune istruzioni su un corretto utilizzo dell’orologio (messa in ora o funzione datario). L’ultima pagina invece spetta al rivenditore autorizzato per apporre il proprio timbro.
Pochi anni dopo la garanzia si presenta in un nuovo formato proporzionato in maniera differente, ma sempre di grandi dimensioni. Nelle prime pagine compare il “sigillo rosso” a certificare la precisione dei meccanismi Rolex e alcuni cenni storici sulla casa coronata. La parte centrale spetta al numero di matricola dell’orologio mentre le ultime pagine elencano le istruzioni ed alcuni primati della casa madre.
Con la fine degli anni Cinquanta le garanzie Rolex si ridimensionano, lasciando spazio ad un foglio ripiegato in tre parti, con il certificato di originalità in prima pagina. Rimangono presenti le istruzioni per l’uso, i cenni storici e in aggiunta viene inserito un elenco dei punti vendita più importanti.
Questo modello sarà utilizzato fino ai primi anni del decennio successivo.

Anni ‘60

Agli inizi degli anni Sessanta la garanzia Rolex torna ad un’impaginazione a libretto, pur riportando le caratteristiche precedenti. Gradualmente Rolex inizia a stampare garanzie con i numeri di matricola traforati, che diventeranno lo standard per gli anni a seguire, fatta eccezione per alcune garanzie stampate negli Stati Uniti che riportano ancora le cifre scritte a penna.
A metà degli anni Sessanta i “papers” Rolex comprendono un nuovo libretto, “Your Rolex Oyster” (Il vostro Rolex Oyster) tradotto nella lingua del paese di distribuzione, a copertina bianca con all’interno cenni storici, innovazioni tecniche della casa produttrice e istruzioni per l’uso. Al centro il certificato di garanzia, con matricola traforata.
Sul finire degli anni Sessanta Rolex introduce nuovamente una garanzia con numero di matricola da compilare a penna sull’ultima pagina, vicino al timbro del rivenditore autorizzato.
Questo modello di garanzia è utilizzato fino ai primi anni Settanta.

Tra i modelli Rolex, il Submariner Ref. 5513 e i cronografi Cosmograph Daytona a carica manuale costituiscono un caso a parte. Infatti questi orologi, privi di certificato di cronometro, hanno garanzie compilate a penna, mentre tutti i modelli Rolex certificati dal C.O.S.C. hanno garanzie traforate.

Anni ‘70

Negli anni Settanta la garanzia Rolex si presenta su un foglio singolo piegato in modo da stare all’interno del porta documenti che correda l’orologio ed è associata al certificato di cronometro del C.O.S.C.  (“sigillo rosso” in basso a sinistra). Il numero di matricola è traforato e il timbro del concessionario è affiancato dalla data di vendita. Talvolta sulla garanzia c’è il bollino protettivo del fondello, rimosso al momento dell’acquisto.
Lo stesso modello viene impiegato senza importanti modifiche fino agli anni Novanta.

Anni ’80 e ‘90

L’innovazione fondamentale di questo decennio è il country code, un codice numerico a tre cifre collocato accanto al numero di matricola, che serve alla casa  produttrice Rolex ad identificare la nazione in cui l’orologio è stato venduto.
La sola eccezione è rappresentata dal codice 119, riservato agli orologi forniti alla COMEX.

Oggi

Alle soglie del nuovo millennio, nel giugno del 2001, Rolex ha introdotto una garanzia dal design moderno ad ologrammi (con i rombi colorati) dove i numeri di matricola non sono traforati ma stampati  e dove, per la prima volta,  compare il nome del soggetto possessore dell’orologio.
Con questo modello di garanzia la casa produttrice svizzera ha cercato di porre un ulteriore freno alle contraffazioni e riconfermare l’autenticità dei propri prodotti.
Le garanzie di ultima generazione, prodotte a partire dalla fine del 2007, sono in formato tessera/carta di credito e riportano il numero seriale dell’orologio, la referenza del modello e la data d’acquisto. Anche questo modello di garanzia riserva all’acquirente uno spazio dove inserire il proprio nominativo.

 

PATEK PHILIPPE

Ad arricchire l’elenco delle garanzie ufficiali c’è Patek Philippe, la storica casa orologiaia svizzera da sempre attenta alla “bienfacture”, che associa ad ogni orologio un Certificato d’origine.
Si tratta di una sorta di certificato di nascita dell’orologio fornito di tutti i dettagli tecnici pertinenti, che, oltre a servire da garanzia, attesta la registrazione dell’orologio negli archivi Patek Philippe.

GRUPPO RICHEMONT

Anche il Gruppo Richemont, di cui fanno parte alcuni tra i più celebri marchi d’alta orologeria, è da sempre attento alle documentazioni che accompagnano gli orologi prodotti. A testimoniarlo sono le singole maison ( Cartier, Jaeger-LeCoultre, Piaget, Iwc, Vacheron Constantin, A. Lange & Söhne, Baume & Mercier, Officine Panerai) attraverso gli specifici corredi con cui impreziosiscono i propri orologi.
Ad esempio il reparto Patrimonio Vacheron Constantin propone un servizio di perizia che consente di verificare l’autenticità dell’orologio e il carattere originale dei suoi componenti, oltre a fornire una descrizione tecnica ed estetica delle sue caratteristiche e l’anno di fabbricazione. Tale Certificato di autenticità può essere rilasciato solo dopo un esame fisico dell’esemplare da parte degli esperti.
Il reparto Patrimonio della casa produttrice è abilitato a fornire ai clienti che ne fanno richiesta un’Attestazione d’assicurazione dell’orologio. Il documento fornisce, unicamente a scopo assicurativo, il prezzo del modello nel catalogo attuale, se è ancora commercializzato, oppure il prezzo al pubblico svizzero relativo all’ultima data di commercializzazione da parte della manifattura. Per ottenere questo documento non è necessario che l’orologio sia esaminato dagli esperti di Ginevra, ma basterà comunicare il numero di cassa e di movimento dell’orologio.
Ad eccezione di pochi marchi rimasti fedeli al cartaceo (Patek Philippe, Jaeger-LeCoultre) la maggior parte delle case orologiaie allega ai propri prodotti una garanzia formato tessera. Iwc e Officine Panerai ne rappresentano due esempi.

SWATCH GROUP
Non mancano di scrupolosità in materia di garanzie nemmeno i componenti dello Swatch Group, uno dei leader nella produzione e vendita di orologi. Tra i brand coinvolti nel progetto compaiono  Breguet, Blancpain, Omega, Longines, Glashütte.
Omega, la casa manifatturiera svizzera cronometrista ufficiale dei Giochi Olimpici dal 1932, allega agli orologi che produce una garanzia formato tessera, oltre ad effettuare un servizio informativo sui propri orologi vintage, richiedibile compilando il form presente sul sito ufficiale del brand.

 

ALTRI MARCHI SVIZZERI

Tra le altre maison prestigiose va menzionata Audemars Piguet, nel settore dal 1875, molto scrupolosa in materia di garanzie e autenticità dei suoi prodotti. L’azienda svizzera integra al libretto di garanzia dell’orologio un Certificato d’origine, rilasciato da un rivenditore autorizzato Audemars Piguet..
Il libretto di garanzia, denominato Garanzia e certificato di autenticità, deve essere debitamente compilato dal rivenditore al momento dell’acquisto e ha validità solo se riporta il numero di cassa dell’orologio (leggibile sul fondello), timbro e firma del rivenditore e data d’acquisto.

Alla lista si aggiungono l’architetto dell’orologeria Alain Silberstein, che per i suoi orologi  fornisce su richiesta un Certificato di autenticità e Franck Muller  che con il “Master of Complications”, allega ai suoi prodotti un Certificato d’origine e garanzia rilegato in pelle.

In ogni caso è abitudine delle case produttrici d’orologi più prestigiose assicurare al cliente un servizio d’assistenza sempre presente e un’alta qualità delle competenze, rappresentando  già una “garanzia” per il consumatore, che si sente più sicuro nell’acquisto. Ovviamente si tratta di un rapporto di fiducia instaurato nel tempo, attraverso una consolidata e riconosciuta serietà ed eccellenza, elementi che rendono storico un marchio.

 

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